Insolita primavera nelle Dolomiti
Piove, ed è primavera. Nuvole soffici, boschi e prati di un colore verde acceso, distese di fiori di un colore giallo intenso, che in questo momento decorano un’erba rigogliosa. Oggi le nuvole avvolgono questo splendido anfiteatro naturale che sono le Marmarole, uno dei gruppi montuosi più belli, selvaggi e meno frequentati delle Dolomiti. Queste cime maestose e magiche sono sempre lì ad aspettarmi al mio risveglio ogni giorno, vigili e attente mi osservano per verificare che io sia veramente operativa nelle mie giornate!
Che dire, guardando fuori dalle finestre di casa mia è un po’ come vivere in un magnifico dipinto.
Per me che sono guida di montagna, guida turistica e consulente viaggi questa è veramente un’insolita primavera, in questo strano 2020. La pandemia ci ha visti trascorrere a casa gli ultimi mesi, senza poter viaggiare, potendoci muovere solo per reali necessità di salute o di lavoro. E così mi trovo anch’io ancora e sempre qui nelle Dolomiti, è quasi metà maggio e non finisco di sorprendermi ogni giorno che passa. Perché potrà sembrarvi strano, ma trascorrere una primavera interamente qui a casa in montagna è da tanto che non mi succedeva.
Solitamente la primavera significa risveglio, anche il mio ovviamente! Significa ripartire, viaggiare, potermi spostare frequentemente, prendere l’aereo, il treno, la nave, la macchina e percorrere chilometri, anche a piedi chiaramente, sennò che guida sarei! In primavera ci sono i primi tour della mia lunga stagione lavorativa, sia in Italia che all’estero. La primavera è il periodo in cui amo esplorare delle nuove mete per promuovere nuovi viaggi e nuovi trekking, e molto spesso approfondire e rivisitare le destinazioni dei tour pianificati per l’estate e l’autunno. La mia non è solamente la professione di una guida, mi occupo anche di tutte le prenotazioni alberghiere, dei ristoranti, dei trasferimenti, delle attività da praticare durante il tour, delle camminate, delle visite guidate ai centri storici e siti archeologici, delle degustazioni di vini, delle numerose esperienze da vivere e di tante altre attività. Insomma, un bellissimo lavoro, che mi dà tante soddisfazioni.
La pianificazione e le prenotazioni sono il copioso lavoro che non si ferma mai durante i miei lunghi e stanziali mesi invernali che trascorro sempre nelle Dolomiti. Ogni tanto mi vedo un po’ come un orso che va in letargo, vivendo e lavorando abbastanza isolata dal resto del mondo nella fredda stagione. Ma questo è un periodo dell’anno che mi piace molto, perché il lavoro da fare non manca mai, come potete immaginare, e stare un po’ “ferma” mi dà il tempo di sedimentare la lunga stagione appena trascorsa, per prepararmi con la testa e riguadagnare energie per la stagione che verrà.
Quest’anno è tutto da rivedere, tutto da rifare, o forse tutto da reinventare; la primavera non è più la solita.
Il tempo si è dilatato in un modo quasi surreale, e passo dopo passo, giorno dopo giorno, ho l’enorme fortuna di poter ammirare con grande tranquillità e stupore la natura che mi circonda al suo risveglio, notando i piccoli, grandi cambiamenti quotidiani. Questa è una magia che non vivevo così intensamente e profondamente da molto tempo. Una sensazione ora completamente nuova, vivere la primavera in tutto il suo splendore e nei suoi tempi, l’avevo quasi dimenticato.
Potrà sembrare banale, ma questa è per me semplicemente una vera “insolita” primavera. E anche l’orso che è in me apprezza.
Quella primavera che di solito vivevo distrattamente e senza tempo da dedicarle, un pò a scatti, nelle settimane, nei giorni, nei momenti ritagliati tra un viaggio e l’altro, perdendo sempre qualche pezzettino per strada, la posso finalmente vivere in modo completo. E riesco persino ad apprezzare la pioggia, ho imparato ad amare anche lei, perché la natura e anche noi ne abbiamo bisogno.
Credo che qualsiasi situazione della vita possa darci il coraggio di guardare avanti e puntare sui lati positivi, per accorgersi in fin dei conti che a volte le difficoltà possono aiutarci a riguadagnare il tempo, la consapevolezza della sua importanza, per dargli nuovamente il giusto valore.
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