ANNA E LA SUA LOQUACITA’ – UNA VITA DA GUIDA
Che lavoro poteva fare Anna, una persona che ama stare con la gente, una ragazza curiosa, interessata a leggere e imparare sempre qualcosa di nuovo, una persona che adora viaggiare, esplorare, scoprire e conoscere? E soprattutto una persona che non si stanca mai di chiacchierare e raccontare? Se vi dicessi che forse era tutto scritto? Sì, in effetti parrebbe di sì. Una vita da guida? Suona abbastanza bene, diciamo che è il suo!
Se lo ricordano ancora perfettamente i miei genitori e i miei fratelli. Quando mi sentirono parlare all’improvviso per la prima volta sul balcone di casa capirono subito che non ci sarebbe stato più nulla da fare, avrei dato del filo da torcere. La radio si era accesa, le batterie erano sempre super cariche, stile Duracell, e sarebbe stato impegnativo fermare quel fiume di parole in piena. D’altronde qualcuno doveva pur pensare a come riempire quell’atmosfera familiare così tranquilla e silenziosa con suoni, monosillabi, parole e pensieri continui. Forse si trattava della legge della compensazione? Sono sicura che questo pensiero sfiorò la mente dei componenti più taciturni e introversi della mia famiglia. La quiete, il silenzio e la tranquillità erano oramai solo un ricordo, e la pazienza veniva ora messa a dura prova da una bambina alquanto loquace. E così parlare e chiacchierare diventarono una quotidianità che mi riusciva bene, che mi piaceva.
Una volta a scuola il verdetto non poteva che essere unanime, “Sua figlia chiacchiera sempre in classe” dicevano le maestre e gli insegnanti ai miei genitori, che sorpresa! Loro ovviamente non potevano far altro che annuire, sapendo già tutto pur senza possedere alcuna sfera di cristallo, erano preparati a ricevere il colpo, e la risposta era sempre quella “Immagino, fa così anche a casa”.
Da piccola volevo diventare insegnante, ricordo molto bene quando radunavo tutte le mie bambole e i miei pupazzi e li mettevo in ordine come fossero in classe, e tutti i giorni iniziavo puntuale la mia lezione. E parlavo, spiegavo, interrogavo, e rispondevo sempre io ovviamente per loro, e continuavo a parlare. Insomma, a tutti gli effetti un monologo continuo, senza interruzione.
Per non parlare della montagna, fu mio papà il vero eroe che decise di presentarmi questo magico mondo, e anche qui presa dalla mia vivacità e vitalità dovevo pur trovare qualcuno con cui dialogare, dei nuovi amici con cui condividere le mie curiosità e ai quali fare delle domande. E allora gli enormi sassi di un bel torrente che adorai da subito diventarono dei compagni con cui finalmente dare sfogo a nuovi discorsi. E niente, nessuna risposta, muti anche loro, ma io li adoravo lo stesso, e rispondevo sempre io per loro. Mio papà ricorda ancora molto bene questo mio saltellare e chiacchierare per ore con i sassi, e forse in quel momento finalmente poteva concedersi anche lui una piccola pausa, un po’ di meritato silenzio e tranquillità. Come biasimarlo, ora lo capisco!
Sia a scuola che all’università la chiacchiera contribuì enormemente nel facilitarmi e spianarmi la strada verso i risultati e gli obiettivi da raggiungere. E anche nelle mie prime esperienze lavorative fu importante curare bene questa parlantina, che non mi ha mai abbandonata.
Ed è così che sono diventata una guida professionista, in duplice veste di accompagnatrice turistica e guida di media montagna. Perché, penserete voi, ad una guida dovrebbe ovviamente piacere sia parlare che raccontare. Sì, è proprio così. Tuttavia una guida sa anche che è molto importante ascoltare, spesso parlare solo con il sorriso, con il tempo una guida impara a dosare le parole e a parlare nel momento giusto, e soprattutto capisce l’importanza di concedere alle persone quel silenzio di cui si ha bisogno nella vita di tutti i giorni. Ho scelto una professione bellissima e affascinante, per niente scontata, una professione che mi stimola continuamente ad imparare, leggere e studiare, che mi permette di incontrare persone speciali. Una vita da guida è una vita meravigliosa, ricca di continue sorprese e di energia positiva. Sono una guida, sono semplicemente me stessa, esprimo la mia personalità, condivido le mie passioni, le mie conoscenze e la mia vita di tutti i giorni, per un’esperienza sempre nuova. E credo che sia proprio così, perché i luoghi possono essere diversi, ma sono sempre le persone a rendere unica e indimenticabile un’esperienza. Loquacità a parte ovviamente!
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